L’ambiente naturale: montagne e laghetti
Ponte di Legno e tutto il suo territorio sono collocati in una zona naturale fra le più belle d’Italia: montagne imponenti e laghetti suggestivi contraddistinguono tutta l’area. Qui di seguito diamo uno sguardo a quanto la natura ha riservato alla zona attorno alla ‘Perla della Val Camonica’.
Le nostre montagne: Ortles-Cevedale e Adamello-Presanella
Ponte di Legno si trova nella parte estrema dell'alta Valcamonica, al confine fra Lombardia e Trentino, in una conca invidiabile posta fra i gruppi montuosi dell'Ortles-Cevedale a nord e dell'Adamello-Presanella a sud-est. E' adagiato in un'ampia conca verde prativa, maculata dal bruno delle pietraie e dal grigio delle coltivazioni, al margine di fitti boschi d'abete, in cui confluiscono i vari torrenti che formano il fiume Oglio.
Oltre le abetaie, intorno ai 2000 metri, si scorgono i radi cespugli e i magri pascoli d'alta quota, prima che emergano, da un lato, le vette della catena del Castellaccio-Lagoscuro e del Corno d'Aola-Salimmo (intervallate dal ghiacciaio Pisgana) e, dall'altro, le cime arrotondate della Bleis di Sommalbosco, della Caione-Graole e della Bleis orientale. Le prime, a sud-est, appartengono al gruppo Adamello-Presanella; le seconde, a nord-ovest, al Gruppo Ortles-Cevedale.
La linea ideale Tonale-fondovalle-fiume Oglio costituisce la demarcazione fra i due gruppi montuosi citati, così geologicamente diversi fra di loro. A ridosso di questa prima cerchia si estendono le vette più note oltre i 3000 metri, come il Tresero, il S. Matteo, il Corno dei Tre Signori , l'Ercavallo, l'Albiolo, la Presanella, la Busazza, la Calotta, il Corno Bianco, l'Adamello e il Baitone.
Dal Corno dei Tre Signori, che con i suoi 3360 metri costituisce il punto più elevato di tutto l'Ortles-Cevedale bresciano, scendono verso nord due costiere; la prima, più orientale, segna il confine con il Trentino e va a formare le cime della montagna di Ercavallo, della Punta di Ercavallo e d'Albiolo (2969 m), dove si biforca ulteriormente verso il Monte Tonale orientale (2696 m) e la Cima Bleis (2626 m), dominanti i vasti pascoli del Passo Tonale (1880 m). La seconda, assai più breve, comprende la Cima Caione (3140 m) e la Cima delle Graole (2861 m), dove si interrompe bruscamente proprio sopra Pezzo. Tra le due catene è racchiuso l’altopiano di Ercavallo e la bellissima Valle di Viso.A ovest del Passo Gavia (2618 m), uno dei più alti e suggestivi valichi alpini, proprio dal Monte Gavia (3223), si diparte la lunghissima catena che forma questo sottogruppo e che nel primo tratto presenta un aspetto aspro e selvaggio.
Vi sono le rocciose vette di Savoretta (3096 m), che nel versante a nord presentano una delle rare vedrette glaciali del sottogruppo, e la Punta di Pietra Rossa (3212 m) con, ai suoi piedi meridionali, la calotta ghiacciata della Cima Monticello (3161 m). Questo è ormai l'ultimo ghiacciaio, pur modesto, sopravvissuto in tutto l'Ortles-Cevedale camuno.
Da qui una lunga costiera, con molte punte oltre i 3000 metri, denominata Monticelli di Sommalbosco, scende sino al Monte Coleazzo (3006 m) che sovrasta la conca di Ponte di Legno. Una splendida vallata è racchiusa fra queste creste e quelle di Caione: la Valle delle Messi, ricca di acque, di zone umide e boschi e alla cui testata si trova, non lontano dal Gavia, il Lago Nero (2396 m). Un'altra cresta scende dal Monticello verso sud-ovest culminando con le cime del Tirlo (2829 m), la Cima Mattaciul (2852 m) e il Monte Bles (2826 m), attraversate da portentose bancate marmoree. A occidente di Pietra Rossa si diparte una lunga costiera, priva di significative elevazioni, che termina con il Corno Tremoncelli (2724 m) e, verso ovest, con l'importante complesso montuoso del Serottini (2967 m), che degrada con la cresta di Varadegra sino all'altopiano del Mortirolo.
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